Il fondatore del movimento futurista, Filippo Tommaso Marinetti, se fosse vivo non avrebbe mai accettato il lockdown e misure come il green pass. Il futurismo, in quanto movimento che celebra la velocità, il dinamismo, la fluidità, e la vivacità del divenire, sarebbe stato incompatibile con le recenti politiche chiusuriste. Ad affermarlo è lo scrittore e studioso esperto di futurismo Max Ponte in un approfondimento online dedicato al fondatore della più grande avanguardia novecentesca.

“Per uscire dal fango dei nostri giorni […] Marinetti ci ha lanciato un messaggio, quello ad avere, possedere, ed esercitare un forte coraggio; i futuristi insegnano a non avere paura della morte, anzi la guardano in faccia, mentre oggi abbiamo profondamente paura della pandemia.”, ha detto Max Ponte.

Con l’approfondimento andato in diretta il 30 dicembre 2021 sulla pagina Facebook “Baciàti dalle Muse” e intitolato “L’Ombra di Marinetti”, Max Ponte vuole “cogliere un messaggio intenso, nel futurismo, recuperare con coraggio la nostra vitalità e voglia di vivere”. “E’ questo che l’arte e la letteratura secondo me devono trasmettere”, afferma lo scrittore.

“I futuristi – continua Max Ponte, nel creare un parallelismo tra il pensiero futurista e l’attualità – avevano immensa fede nella scienza, come nella tecnologia, credevano che l’essere umano dovesse essere modificato dall’azione umana, non avrebbero quindi avuto problemi ad accettare i vaccini, ma non avrebbero mai accettato le restrizioni.”

Max Ponte è nato nel ’77 ed è laureato in filosofia. Ha studiato a Torino e a Parigi ha conseguito un master in letteratura. E’ autore di diverse raccolte di poesie e nel 2015 ha pubblicato il saggio Potere futurista (ed. Narcissus), estratto dalla sua tesi di laurea in estetica.

I futuristi nel loro slancio dinamista hanno fatto proprio, fra gli altri, il pensiero del filosofo francese Henri-Louis Bergson che con il celebre saggio L’evoluzione creatrice pubblicato nel 1907 introdusse il principio della vita come incessante e continuo mutamento, come un fatto sempre nuovo che, conservando il passato, cresce su se stessa.

I futuristi si definiscono dei teosofi dell’azione: se non riescono a modificare la realtà con l’azione, tentano di modificarla con il pensiero.

Ben noto è anche lo scambio di offese tra Gabriele D’Annunzio e il fondatore del futurismo, il quale ha definito D’Annunzio “un Montecarlo di tutte le letterature”. Da parte sua D’Annunzio ha definito Marinetti un “cretino fosforescente”.

 

LA VENDITA ALL’ASTA DEL MANIFESTO I quotidiani sono di recente tornati a parlare del futurismo riportando la notizia della vendita all’asta per oltre 20mila euro di una copia originale del manifesto del futurismo pubblicata dal giornale Le Figaro il 20 febbraio del 1909 che ha permesso a Marinetti di far conoscere il movimento su scala mondiale.

 

manifesto del futurismo asta 20 mila euro
Il manifesto del futurismo all’asta 20.160 mila euro − IlSole24Ore.com

 

LA COLLOCAZIONE POLITICA DEI FUTURISTI Max Ponte ricorda che Marinetti e i compagni pur trovandosi nella dimensione politica della destra erano dei progressisti, a conferma di questo le posizioni anticlericali e antipapiste e pro liberazione sessuale dei futuristi. Pur avendo aderito al regime fascista Filippo Tommaso Marinetti rigettò le posizioni peggiori del fascismo come la persecuzione degli ebrei.

 

QUALCHE VOLUME PER APPROFONDIRE Per approfondire il futurismo e in particolare la figura di Marinetti, i seguenti libri: Teoria e invenzione futurista di Filippo Tommaso Marinetti (Mondadori. I Meridiani); Potere futurista di Max Ponte (ed. Narcissus); Filippo Tommaso Marinetti. Invenzioni, avventure e passioni di un rivoluzionario di Giordano Bruno Guerri (ed. Mondadori).

 

 

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