La notizia sui licenziamenti a Vice Italia pubblicata da LaMeteora.info ha riscosso un grande interesse da parte dei lettori. In seguito alla pubblicazione, si sono occupati della vicenda anche testate come Ilfattoquotidiano.it e Lettera43.it. Ritengo però necessario spendere alcune parole per delle precisazioni sul lavoro da me svolto e sulle accuse che mi sono state rivolte dai vertici di Vice Italia.

Passano poco più di cinque ore dalla pubblicazione della notizia. Suona il cellulare. Ricevo un’email da parte dello studio legale Morpurgo e Associati per conto dell’amm. delegato Elia Blei. Si dice che quanto affermato è tutto falso e si chiede rimozione immediata dell’articolo. Lo stesso giorno, ho cortesemente fatto sapere al signor Blei di rendermi disponibile alla pubblicazione di una replica da parte di Vice Italia s.r.l. in coda all’articolo. Proposta che non è stata presa in considerazione.

Reputo quindi corretto rispondere a quanto viene contestato nella missiva ricevuta per email.

 

LICENZIAMENTI In primo luogo, si sostiene che non sarebbe avvenuto nessun licenziamento in tronco. Ma poco più tardi lo stesso a.d. Elia Blei, contattato da Ilfattoquotidiano.it, ammette che i licenziamenti ci sono stati, ma che sarebbero soltanto 3 e non 9, come invece mi risulta confermato e documentato da numerose fonti, incontrate anche di persona. Lo stesso per le scelte fatte dall’azienda su Vice News, confermate inoltre dall’evidenza dei fatti: risulta chiaro come le pubblicazioni dell’edizione italiana siano state drasticamente ridotte dopo i licenziamenti e documentabile come i lettori globali di Vice News si siano ridotti di oltre un milione da novembre a dicembre.

 

LEGGE SULLA STAMPA In secondo luogo si contesta la mia ricostruzione riguardo a Vice Italia e leggi sulla stampa, che viene definita “fantasiosa”. Su questo punto, preciso che ho personalmente verificato fra gli archivi dell’ufficio registrazione periodici del tribunale di Milano che i siti web, i cosiddetti “verticals” (ovvero le colonne portanti del progetto editoriale) non risultano registrati come testate giornalistiche nonostante appaiano a tutti gli effetti come dei periodici.

Oltre a confermare quanto già scritto, vorrei aggiungere, in merito al periodico cartaceo registrato al tribunale di Milano da Vice Italia s.r.l., che l’azienda è stata inottemperante agli obblighi di comunicazione dei mutamenti nei tempi previsti secondo l’art. 6 della legge sulla stampa. Infatti, il signor Elia Blei è stato ufficialmente nominato amministratore delegato il 15 novembre, mentre la comunicazione del mutamento al tribunale è del 22 dicembre. Secondo l’art. 6 della legge sulla stampa (Dichiarazione dei mutamenti) “Ogni mutamento che intervenga in uno degli elementi enunciati nella dichiarazione prescritta dall’articolo 5 (registrazione), deve formare oggetto di nuova dichiarazione da depositarsi, nelle forme ivi previste, entro quindici giorni dall’avvenuto mutamento, insieme con gli eventuali documenti. L’obbligo previsto nel presente articolo incombe sul proprietario o sulla persona che esercita l’impresa giornalistica, se diversa dal proprietario”.

 

nota vice italia licenziamenti

 

LA NOTA DI VICE ITALIA NON SMENTISCE Due giorni dopo l’azienda getta la spugna. Vice Italia pubblica una nota di risposta, ma che di fatto non smentisce nulla di quanto affermato nella mia inchiesta. Anzi, un’ulteriore conferma viene data al fatto che “è vero che lo scorso autunno hanno avuto termine alcuni rapporti di lavoro”, si legge. Fra le altre cose, nella nota mi si contesta di non aver sentito la controparte. “Non siamo stati chiamati in causa dagli autori delle suddette ricostruzioni”, scrivono. Per insistere su questa tesi, l’a.d. Elia Blei si espone in prima persona addirittura in più commenti, minacciando querela, sul mio personale profilo di Facebook. Ma quanto si sostiene è falso. Forse il signor Blei non ricorderà – o finge di non ricordare – che è stato contattato telefonicamente dal sottoscritto due volte il giorno 12 dicembre, quindi in larghissimo anticipo dalla pubblicazione della notizia. Pur identificandomi con nome e cognome, alla richiesta di informazioni e chiarimenti sui licenziamenti non mi ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione. Nonostante questo, come già detto precedentemente, a seguito della pubblicazione del pezzo sono rimasto disponibile a far conoscere la versione dei fatti di Vice Italia, offrendo, in coda all’articolo (pertanto con lo stesso risalto grafico e visibilità), una replica da parte dell’azienda. Ma non ho avuto risposta. Penso quindi di potere affermare con chiarezza assoluta che la mia disponibilità ad accogliere la versione di Vice Italia è stata totale.

Dario Lapenta

 

LaMeteora.info

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