Qualche appunto sparso e veloce su ciò che più ha catturato la mia attenzione nell’intevista a Luca Romano, a.k.a. l’Avvocato dell’Atomo, assieme agli amici di Società Aperta e Proprietari Armati. Una lunga chiacchierata di un paio di orette su twitch attraverso il neonato canale di divulgazione(?) oserei dire Lib Unity. L’attività di informazione in favore dell’atomo promossa dal fisico Luca Romano è ben nota ai più. Io devo dire di non essermi mai interessata in modo particolarmente approfondito all’argomento, infatti non conoscevo Luca, se non per il fatto di averne sentito parlare da amici e conoscenti. Luca Romano è laureato in fisica teorica a Torino e ha preso un master in giornalismo scientifico presso lo IUSS di Ferrara.
L’idea dell’intervista all’avvocato atomico è stata una proposta dell’admin di Società Aperta, a seguito di alcune controversie nate tra Romano e i militanti del clima, meglio noti come Fridays for Future, rese note in un post pubblicato sulla pagina dell’Avvocato. Luca Romano afferma che contro di lui ci sarebbe stato un tentativo – da parte di alcuni militanti dei Fridays of Future – di “doxing”. “Andando a scavare nel mio profilo facebook personale alla ricerca di frasi o post da gettare in pasto al pubblico per screditarmi”, ha scritto Luca Romano. Questo sarebbe successo come ritorsione per il fatto di aver stigmatizzato pubblicamente, tempo prima, un’aggressione contro una manifestante dei Fridays for Future favorevole all’energia nucleare presente alla marcia per il clima a Berlino. “Aggressione, ricordiamolo, applaudita dai presenti e dalla quale gli organizzatori della manifestazione non si sono (a meno di novità negli ultimi due giorni) dissociati.”, afferma Luca Romano nel post (riportato integralmente di seguito).
Squadristi for Future?
Oggi avevo in mente di scrivere un articolo sul discorso di Greta Thunberg di ieri e su come le sue prospettive siano, ad oggi, tristemente irrealistiche. Tuttavia nelle ultime 24 ore sono successi alcuni fatti molto gravi che sono costretto a commentare mio malgrado.
Dopo che per mesi abbiamo cercato in ogni forma il dialogo coi gruppi di Fridays for Future italiani (ricevendo un riscontro solo da una sezione locale di Sciacca e venendo ignorati o mandati a quel paese da tutti gli altri, inclusa la dirigenza nazionale), la settimana scorsa abbiamo ricondiviso il video in cui viene mostrata l’aggressione violenta ad una manifestante pro-nucleare da parte di un manifestante dei Fridays for Future alla marcia per il clima di Berlino. Aggressione, ricordiamolo, applaudita dai presenti e dalla quale gli organizzatori della manifestazione non si sono (a meno di novità negli ultimi due giorni) dissociati.
Questa condivisione è stata interpretata da diversi militanti dei Fridays for Future come un “attacco politico”, sebbene ancora nella mia intervista di due giorni fa con Immoderati io abbia detto che ritengo il movimento, in generale, una forza positiva.
A partire da ieri, diversi militanti dei Fridays for Future hanno quindi deciso di reagire con un violentissimo DOXing nei miei confronti, andando a scavare nel mio profilo Facebook personale alla ricerca di frasi o post da gettare in pasto al pubblico per screditarmi, e con me questa pagina.
Il primo autore (di mia conoscenza) è uno dei leader dei FFF Torino, che ha preso un post in cui esprimevo un’opinione negativa nei confronti del reddito di cittadinanza e l’ha condiviso pubblicamente (col mio nome e cognome visibili) lasciando intendere che io sia favorevole alla macelleria sociale: lo screen ovviamente è tagliato e cucito in modo da omettere il fatto che stavo commentando un articolo in cui si presentavano dei dati (che invece così sono sembrati inventati da me) e si proponevano dei correttivi alle attuali misure di sostegno al reddito.
Poco dopo ha iniziato a girare uno screen di un altro post del mio profilo personale in cui esprimevo un’opinione in toni forti contro il populismo, che è stata fatta passare per un generico “odio per il popolo”: anche in questo caso commentavo un articolo (di Sabino Cassese), ma lo screenshot che è stato fatto girare è tagliato e cucito in modo che questo non emerga.
Ovviamente questi post, vecchi di più di un anno, sono stati accuratamente selezionati in mezzo alle migliaia del mio profilo personale con l’intento di attribuirmi una connotazione politica fascistoide, ovviamente del tutto campata per aria – e la cosa traspare letteralmente da quasi tutti i miei altri post, che sono stati scientemente ignorati.Vale anche la pena notare che lo stesso militante di Torino che ha iniziato la campagna di DOXing nei miei confronti era stato contattato da me un anno e mezzo fa per una proposta di collaborazione – poi ci chiedete perché non cerchiamo il dialogo.
A partire da ieri sera, diverse pagine Facebook e Instagram, tutte afferenti all’area della sinistra anti-capitalista e con un outreach combinato di diverse decine di migliaia di utenti, hanno ricondiviso gli screenshot in questione, aggiungendoci una serie di commenti poco eleganti nei miei confronti e scatenando in questo modo gli squadristi del web.
Dopo aver ricevuto insulti vari sia in pubblico (sotto ai post delle pagine in questione) sia in privato, sono stato costretto a rendere il mio profilo personale visibile solo agli amici. Non intendo fare nomi o postare screen, ma nei commenti c’era chi si vantava di conoscere il mio indirizzo di casa. Contemporaneamente il profilo Instagram di Luiza, che si occupa della grafica di questa pagina, oltre ad essere la mia ragazza, ha ricevuto numerose segnalazioni per pornografia, che hanno portato alla rimozione di varie foto, cosa che ha costretto anche lei a rendere il tutto privato (viva la libertà sessuale, ma se difendi il nucleare non puoi avere Onlyfans e viceversa).
Dal momento che non intendo abbassare il mio livello di comunicazione, non farò i nomi di queste pagine e invito tutti i lettori a non ripagare le squadracce fasciste con la loro stessa moneta.
Mi trovo però costretto ad avvisarvi che, a partire da oggi, la battaglia contro il nucleare di questi zeloti fanatici si è spostata sul piano personale: dal momento che non sono in grado di ribattere coi dati e coi numeri, utilizzano l’intimidazione, il dossieraggio e l’insulto. Preparatevi, perché se farete attivismo potreste subire la stessa sorte, anche solo per il fatto che citate il sottoscritto.
Nei prossimi giorni sarò leggermente meno attivo: devo cercare di capire se posso tutelarmi legalmente in qualche modo e devo assicurarmi che la shitstorm non mi crei problemi a livello lavorativo; usciranno comunque articoli scritti dagli altri contributori della pagina.
Resta inoltre confermato il dibattito di domani sul canale Twitch di Ivan Grieco con la presidente della commissione ambiente del Senato, on. Vilma Moronese – che non ho dubbi tenterà di utilizzare anche questi argomenti contro di me.
Purtroppo le manganellate via social restano inutili per accumulare l’energia delle rinnovabili aleatorie e il dossieraggio non risolve il problema della duck-shape curve.
Pubblicato da L’Avvocato dell’Atomo su Mercoledì 29 settembre 2021
Anche se oggi va di moda bullizzare i docenti, la matematica continuerà a dare torto a chi non la studia.
L’Avvocato dell’Atomo versus Fridays For Future
Alle manifestazioni del clima promosse dai Fridays for future, dice l’Avvocato dell’Atomo, partecipano una pluralità di sigle, come sindacati, movimenti, associazioni, e non tutte ostili. Si tratta di un ambiente diversificato, dice, non tremendamente avverso al nucleare e ai suoi sostenitori. Purtroppo però ci sono delle tecnologie rigettate da una parte degli ambientalisti. Il nucleare è una di queste. Viene attribuito al nucleare una definizione di strumento dei ricchi capitalisti contro il popolo. Invece, ha fatto notare l’Avvocato, davanti a queste affermazioni i tanti ingegneri nucleari sovietici si rivolterebbero nella tomba.
La sinistra è quella che in merito a una corretta informazione sull’energia nucleare è più colpevole, dice Romano, perché ha un atteggiamento anti-scientifico, in particolar modo la sinistra antagonista. “Attualmente sono più vicino a posizioni liberali perché fanno scelte science based“, afferma.
I tempi di costruzione di un reattore nucleare possono arrivare fino a 10 o 11 anni
Parlando dei reattori nucleari, Luca Romano ha affermato che l’esperienza pregressa è di fondamentale importanza per i tempi della loro realizzazione. Se in Italia cominciassero a costruirne uno oggi, fino alla messa in funzione potrebbero volerci anche circa dieci o undici anni. Più un paese ha acquisito esperienza e tecnologie per la realizzazione dei reattori, minore è il tempo che impiegherà per costruirne nuovi in futuro. In Cina, ad esempio, possono permettersi di costruirne uno in circa cinque anni. A questo punto ho chiesto all’Avvocato se una ulteriore apertura del mercato e la conseguente importazione di tecnologie e personale altamente qualificato avrebbe potuto favorire la riduzione dei tempi impiegati per la costruzione dei reattori. Luca Romano ha risposto affermando che per la realizzazione del nucleare è già richiesto un mercato internazionale, ad esclusione di paesi molto grandi come la Cina, gli Stati Uniti e la Russia, che hanno la possibilità di costruire tutta la componentistica internamente. Nessun paese, salvo le tre eccezioni citate precedentemente, è in grado di costruire un reattore nucleare da zero. Il nuclare quindi richiede di base un mercato internazionale.
Mini reattori nucleari a scopo domestico?
Ho chiesto all’Avvocato se sarebbe possibile, in un futuro prossimo o più lontano, arrivare a commercializzare reattori nucleari così piccoli da poter essere utilizzati nel proprio appartamento per l’energia domestica. A questa mia domanda l’Avvocato dell’Atomo ha risposto di no. Sarebbe troppo scomodo e irrealistico per via della componentistica e la potenza minima di un reattore è di gran lunga superiore a quella necessaria per fornire energia in un appartamento o in un condominio. Potrebbe però, forse, – afferma – essere realizzato a livello di quartiere, di cittadina. Oppure potrebbe essere conveniente per grosse imprese, che necessitano di una importante produzione energetica. In questo modo potrebbero staccarsi dalla produzione di energia esterna risparmiando sulle bollette e produrre energia da sé.
I reattori nucleari a fissione esistono da prima dei dinosauri
Alcuni ambientalisti sono contrari al nucleare perché affermano che non sia un modo “naturale” di produrre energia. In realtà, come l’Avvocato dell’Atomo ha fatto notare, l’uranio esisteva da prima delle centrali nucleari e non solo. I reattori nucleari a fissione esistevano da molto prima che l’uomo comparisse su questo pianeta. In Africa c’è una miniera che si trova a Oklo, in Gabon, dove si è scoperto che un miliardo circa di anni fa c’era un reattore a fissione naturale che ha generato calore per centinaia di migliaia di anni.
Non è possibile utilizzare una centrale nucleare per sviluppare armi nucleari
“I moderni reattori nucleari non possono produrre materiali utili a fini militari. Il plutonio che producono ha una composizione isotopica troppo impura e non può essere utilizzato per costruire bombe nucleari. La maggior parte dei paesi che stanno costruendo reattori nucleari nel mondo non ha bombe atomiche. I paesi che hanno sia reattori nucleari che bombe atomiche hanno quasi sempre prima sviluppato le bombe e poi i reattori. L’unico paese che si è dotato con successo di armi nucleari negli ultimi venti anni non produce energia nucleare, ovvero la Corea del Nord. Reattori nucleari con armi nucleari sono due cose completamente scorrelate. Anzi, i reattori nucleari possono essere un ottimo strumento per smaltire le testate nucleari”, ha affermato l’Avvocato dell’Atomo.
d.l.
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